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Onde di Piacere: 1


11.04.2025 |
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"”
Vengo con un grido roco mentre il mio corpo è scosso da forti tremori..."
La mattina presto, il cielo è di un azzurro intenso privo di nuvole, l’aria fresca della primavera sfiora i capelli mentre ci prepariamo a partire per una giornata di mare sulla Costa degli Etruschi. Non è la destinazione a contare davvero, ma il fatto di essere insieme: è questo che rende ogni dettaglio speciale.
Sono passati tanti anni da quando ci siamo sposati, ma ogni giorno sembra il primo. Ci divertiamo come se fossimo ancora ragazzi, ci scambiamo sguardi complici e sorrisi che parlano senza bisogno di parole.
Stefano mi sussurra con dolcezza: "Oggi amore ho tanto desiderio di te." e il mio cuore fa una piccola capriola come nei giorni spensierati della nostra gioventù.
Arriviamo a Donoratico con il cuore leggero e pieni di aspettative.
La spiaggia si presenta davanti a noi come un nastro dorato, si estende a perdita d’occhio, quasi deserta a quest’ora del mattino, con la sabbia che brilla come polvere d’oro.
Stendiamo i teli sulla sabbia calda che ci accoglie come un vecchio amico, e ci tuffiamo insieme nelle onde cristalline.
L’acqua è fresca e rigenerante, ridiamo come bambini, lasciandoci avvolgere dalle onde in un gioco spensierato.
“Mi concedo una pausa di relax.” dice Stefano dopo il bagno, sdraiandosi al sole.
“Io faccio una passeggiata per asciugarmi.” rispondo incamminandomi lungo la battigia.
Ogni passo sulla sabbia fine è un piccolo piacere, raccolgo conchiglie, ciascuna con la sua forma unica, godendomi la solitudine della spiaggia, e il suono delle onde che si infrangono dolcemente.
Cammino per circa venti minuti, respirando profondamente, il sole sulla pelle, i piedi sfiorati dalle onde, a tratti affondano nella sabbia.
Il paesaggio selvaggio mi avvolge fino a quando vedo un ragazzo completamente nudo che arriva dalla pineta e si dirige verso di me: “Ciao!” mi saluta con un sorriso, “mi chiamo Luca, sono di Cesenatico, è la prima volta che vengo qui, volevo chiederti se hai dei consigli da darmi.”
Mi piace ascoltarlo, e osservare i suoi occhi, pieni di gentilezza e curiosità brillare mentre parliamo di naturismo, una passione che ama vivere, così rispondo sorridendo: “Qui non è autorizzato, ma è tollerato se praticato con discrezione, soprattutto nei punti più tranquilli della spiaggia.”
Con quella parlata emiliana che tanto mi piace, racconta che è venuto fin qui per vedere il tramonto sul mare, uno spettacolo impossibile da ammirare sulla costa adriatica.
Non riesco a staccare gli occhi dalla sua notevole dotazione che sembra crescere sempre di più sotto il mio sguardo.
“Madre natura è stata particolarmente generosa con te, vero?” gli dico sorridendo maliziosamente.
“Non è colpa mia se il mio corpo reagisce così, sei tu che mi fai quest’effetto, non posso farci niente!”
Sento una strana elettricità nell'aria, un'energia che mi fa arrossire leggermente, Luca ha gli occhi verdi come il mare in tempesta e un modo di guardarmi che mi fa sentire diversa, audace.
"Facciamo un bagno insieme?" mi propone con un sorriso disarmante.
“Ho già fatto un bagno circa un’oretta fa.” rispondo.
Ma lui insiste: “Dai, un altro non ti farà male! E poi non c’è nessuno, almeno mi fai un po' di compagnia.”
Il suo invito fa nascere in me un fremito di eccitazione, esito un attimo, poi annuisco appena: “Aspetta, vado a lasciare il cellulare e avverto mio marito Stefano.”
“Certo!” Risponde con aria rilassata.
Mi dirigo verso un pezzo di legno levigato dal mare poco più avanti mentre il cuore accelera, forse per l’aria di libertà, forse per questa nuova compagnia inattesa.
Il vento mi accarezza il viso mentre prendo il telefono e chiamo Stefano. Dopo pochi squilli, risponde con la sua voce familiare.
“Ehi, amore! Devi raggiungermi subito!” dico con entusiasmo, guardando Luca che intanto si avvicina alla riva.
“Ho trovato un ragazzo di una simpatia contagiosa mi ha chiesto di fare il bagno insieme. Abbiamo avuto una conversazione interessante e posso dire che è davvero una persona fantastica, madre natura è stata particolarmente generosa con lui, e non solo nell’aspetto fisico!
Dall’altro capo del telefono percepisco un silenzio appena accennato, come se il tempo si fosse momentaneamente fermato.
Poi, dopo un attimo di esitazione, Stefano scoppia in una leggera risata, quasi divertito, e con tono beffardo commenta: “Ah, sì? E chi sarebbe questo fenomeno della natura di cui parli?”
“Smettila!” rido, divertita. “Se vieni anche tu, facciamo un bagno tutti insieme. Qui l’acqua è davvero cristallina, impossibile resistere!”
“D’accordo, arrivo.” risponde con tono curioso.
Chiudo la chiamata e sento un brivido di eccitazione scorrermi addosso.
Raggiungo Luca in acqua. Mi accoglie con un sorriso e, scherzando, dice: “Speriamo che non ci siano squali!”
Poi, con uno sguardo sereno, aggiunge: “È davvero meraviglioso trascorrere del tempo in questo piccolo paradiso, e ancora di più, averti incontrato.”
Ci avviciniamo, mi sento un po' imbarazzata dalla sua erezione vistosa, ma cerco di non farlo vedere, anche se i miei occhi non riescono a staccarsi da quel grosso membro, ipnotizzati dalla sua cappella gonfia, che sembra chiedere solo di essere leccata e succhiata.
Lui mi prende delicatamente per mano guidandomi dove l’acqua è più profonda, i nostri corpi si sfiorano in un contatto carico di emozioni.
Mi solleva tra le braccia con naturalezza, come se lo avessimo fatto mille volte.
Le sue mani forti e sicure sulla mia vita mi trasmettono brividi di piacere.
Giochiamo tra le onde come due spiriti liberi, ridendo e schizzandoci a vicenda.
I nostri sguardi si incrociano sempre più spesso, carichi di quella tensione dolce e pericolosa che fa accelerare il cuore.
In un momento di calma Luca si avvicina lentamente. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio, posso sentire il respiro sulla pelle.
Le sue labbra cercano le mie in un bacio inaspettato ma incredibilmente dolce, il corpo risponde con un brivido di pura emozione mentre le sue mani mi accarezzano la schiena con delicatezza.
Il bacio si fa più profondo, più intenso, i nostri corpi si avvicinano, sento la sua erezione premere contro di me, e questa consapevolezza mi fa eccitare ancora di più.
La sensazione dell’acqua che scivola sulla pelle è solo un riflesso del desiderio che cresce tra di noi, promettendo qualcosa e la presenza di Luca mi fa sentire viva, vogliosa.
In un momento di audacia mi tira verso di sé, le mie mani si intrecciano nei suoi capelli e mentre mi solleva tra le braccia il suo membro si insinua tra le cosce.
Sento il battito del suo cuore in sintonia con il mio, un brivido mi percorre tutto il corpo.
Le nostre labbra si incontrano di nuovo, più ardenti, mentre ci lasciamo trasportare dall’energia del momento, Luca mi esplora delicatamente, accarezzandomi i seni, il ventre, le cosce. Le nostre bocche scivolano con voracità una sull’altra, lui muove velocemente la lingua scopandomi la bocca.
In quel momento Stefano arriva, si avvicina da dietro, mi abbraccia baciandomi dolcemente il collo, mi eccito nel sentire il suo corpo premere sul mio, chiudo gli occhi mentre il pene eretto e caldo si insinua tra le mie cosce.
Sono immersa tra due persone che mi fanno sentire viva e desiderata.
Luca davanti a me circonda un capezzolo con le labbra e inizia a succhiarlo voracemente, mettendo una mano tra le mie gambe.
I polpastrelli sfregano il clitoride soffermandosi sull’apertura della vagina, mentre la sua lingua titilla il mio capezzolo rendendolo turgido e duro, i denti affondano leggermente sulla pelle tesa, facendomi gemere di piacere.
Inspiro lentamente fremendo, completamente conquistata dall’ardore delle mani che sfiorano il mio corpo da tutte le parti.
Luca mi prende la mano posandola sul pene, stringo le dita intorno al suo membro, mi abbasso leggermente con la bocca e lo sento gemere di piacere.
È grosso e duro, il suo sapore salato mi eccita da morire, la mia vagina si contrae in continuazione, come se volesse reclamare attenzione.
Stefano mi stringe, la sua erezione dura e calda si fa strada dentro le labbra del mio sesso, sento il corpo abbandonarsi al piacere:
“Scopami, scopami, ho voglia di essere scopata!” gli dico ansimando.
Siamo un turbinio di corpi, di sensazioni di gemiti e respiri profondi.
"Stefano si ferma all'improvviso e dice: “Sta arrivando qualcuno. Forse è meglio spostarci nella pineta, potrebbero contestare le nostre azioni.”
Alzo lo sguardo e, seguendo il suo, vedo una coppia avvicinarsi a passo lento. Parlano tra loro, completamente nudi, ma sembrano ignorarci del tutto.
La situazione è cambiata in un attimo. Un’aria di discrezione si fa sentire, e senza pensarci troppo, rispondo:
”Si, andiamo! È meglio non rischiare, in pineta troveremo un angolo più tranquillo dove continuare il nostro gioco.”
L’aria profuma di resina e il canto degli uccelli accompagna i nostri passi tra gli alberi.
Stefano mi tiene per mano e mentre camminiamo, scopriamo un angolo davvero incantevole, una radura luminosa, ma protetta dal sole grazie ai rami alti dei pini che creano una piacevole frescura.
Ci appoggiamo al tronco di un albero, lasciandoci avvolgere dalla tranquillità del posto.
Davanti a noi, il mare scintilla in lontananza, nel frattempo vediamo la coppia di prima che, baciandosi, si avvicina.
Forse aspettano un cenno, un invito per unirsi a noi in questo momento perfetto quasi magico.
Sono la prima a muovermi, sento gli occhi di Stefano e Luca fissi su di me, i loro sguardi sembrano ipnotizzati.
Il desiderio cresce e l’aria si carica di una tensione palpabile, non c’è più spazio per il controllo solo per l’istinto che ci guida.
Mi avvicino, li accarezzo, le loro mani mi sfiorano, mi stringono, sento il corpo in fiamme.
Abbraccio Stefano, lo bacio con passione, inalando i suoi respiri ansimanti.
Mi afferra le natiche e mi attira a sé con forza, la sua erezione pulsa contro di me.
Mi giro, vedo Luca, ha il cazzo tra le mani, ci guarda con desiderio, poi si distende, mi invita a entrare tra le sue gambe mormorando: “Succhiami il cazzo!”
Mi abbasso, lo prendo tutto in bocca è duro e pulsante, lo assaggio lo lecco lo succhio con desiderio.
Luca mi afferra la testa con le mani spingendolo più in profondità nella gola, mentre con la mano tra i capelli, mi guida nel ritmo che preferisce.
Stefano si posiziona dietro, mi afferra per le anche, tenendomi le gambe divaricate con le sue cosce, fa ondeggiare i fianchi, penetrandomi e attirandomi fino a che gemo di piacere per quanto va a fondo.
Le labbra del mio sesso si stringono intorno alla base del suo pene, avvolgendolo.
Mi sento riempita completamente.
“Oh Dio, quanto mi piace!” ansimo mentre l’orgasmo mi cresce dentro stimolato dalla consapevolezza che il mio corpo non ha più limiti.
Sento il membro spingere dentro: “Scopami Stefano, scopami forte.”
Vengo con un grido roco mentre il mio corpo è scosso da forti tremori.
L’orgasmo dura un’eternità e Stefano è instancabile nel prolungare il mio piacere con stoccate perfette e lente, tenendomi giù con una mano sulla parte bassa della schiena.
Il suo corpo trema, mentre viene, sfregando il pene sul mio sesso, spargendo seme caldo sulla vagina e tutt’intorno, schizzando a più riprese su di me.
Faccio ondeggiare i fianchi mentre il membro di Luca pulsa nella mia bocca, poi improvvisamente esplode, riempiendomi la gola di una quantità esagerata di nettare caldo e denso.
Io ingoio subito senza perdere nemmeno una goccia, il suo gusto dolciastro si diffonde sulla lingua, regalandomi un piacere intenso.
Luca non smette di sborrare, continua a schizzare sperma nella mia bocca, mormorando parole sporche: “Troia, puttana, prendilo tutto, sei la nostra troia, la nostra puttana tutta da scopare vero?”
Io senza perdere tempo succhio ogni schizzo sempre più eccitata.
Sento il suo corpo fremere di piacere, mentre gode dentro di me, ho il viso bagnato dal seme che mi cola sul mento e sul collo, scivolando fino al seno.
Il cuore batte forte nel petto, il respiro è affannato, ci stendiamo per riposare soddisfatti.
L’aria salmastra e il suono delle onde che si infrangono sulla riva ci avvolgono, rendendo questo momento di riposo ancora più rilassante.
Dopo esserci dati piacere reciprocamente, ci salutiamo per andare a pranzo, concordando di rivederci nel pomeriggio e aspettare insieme il tramonto.
Luca si gira verso Stefano dicendo: “Che ne dici di continuare il nostro gioco dopo?”
Stefano sorridendo: “D’accordo! Ci vediamo più tardi.”
FINE PARTE 1
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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